Salotto musicale…Chiacchiere sul rapporto tra Musica e Pittura

Salotto musicale a cura de La seconda Arte.
Chiacchiere sul rapporto Musica e Pittura in compagnia della pittrice Alice Fagnocchi e della compositrice Giulia Neri con brevi interruzioni letterarie di Giacomo Sangiorgi.

 

Pittori che parlano di Musica….

“… la pittura eccelle e signoreggia la musica, perch’ essa non more imediate dopo, la sua creatione, come fa la sventurata musica, anzi resta in essere e ti si dimostra in vita quel, che in fatto è una sola superficie..”

Leonardo da Vinci, Trattato di pittura

 

“La musica, che è del tutto emancipata dalla natura nei suoi aspetti esteriori, non ha mai bisogno di prendere a prestito forme esteriori da usare nel suo linguaggio. La pittura è invece oggi legata quasi totalmente alle forme naturali, a forme tratte dalla natura.”

Wassily Kandinsky, Lo spiriturale nell’arte

 

Alla Scoperta dei Colori nel Mondo

. 
Ogni popolo in ogni tempo ha attribuito ai colori significati simbolici diversi e i nomi dati alle tinte variano da una cultura all’altra. Non esiste in ogni lingua una traduzione dei nostri giallo, rosso, blu e verde.

. Le tribù della savana africana , ad esempio non distinguono tra verde e azzurro.

. Alcune popolazioni della Nuova Guinea non hanno nomi per i colori ed usano solo le espressioni chiaro e scuro.

. Gli eschimesi hanno coniato sette termini diversi per indicare il bianco, tonalità dominante nel loro mondo “di ghiaccio”.

. In Giappone una fabbrica di automobili ha dipinto le pareti dei bagni di rosso, che crea disagio, per limitare le pause dei suoi dipendenti. Nel Giappone imperiale il giallo poteva essere indossato solo da chi apparteneva alla famiglia reale.

. In Cina, addirittura, le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato e il malato doveva indossare indumenti della stessa tinta.
I cinesi scelgono arredi rossi per i loro ristoranti: sembra che mettano appetito. Alcune sfumature di giallo danno nausea e sono proibite sugli aerei.

. Nell’antica Grecia il giallo era il colore dei pazzi che, per essere riconosciuti, erano obbligati a vestire di giallo.

. In Oriente il giallo è il colore del sole, della fertilità e della regalità.

. Molte tribù degli indiani d’America si cerchiavano gli occhi di giallo intenso, pensando in tal modo di ipnotizzare il nemico e indossavano casacche gialle e nere perché tale abbinamento di colore, utilizzando la simbologia del mondo animale (vedi le vespe) serve da avvertimento: chi sfoggia tali tonalità nasconde un pericoloso veleno.

. I Masai si preparavano alla battaglia dipingendo il proprio corpo e gli scudi di ocra.

. In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dell’uomo.

. Sembra inoltre che il colore trasformi le nostre percezioni. Kurt Goldstein; ricercatore americano, ha dimostrato che gli oggetti sembrano più grandi e pesanti sotto una luce rossa, più piccoli e leggeri con una luce blu.

. Prima degli anni ’60 i chirurghi operavano indossando un camice bianco, e bianco era anche il lenzuolo dove stava il paziente da operare. Il risultato era che gli stessi chirurghi lamentavano un certo abbagliamento, ma non solo: dopo aver fissato il rosso del sangue che usciva dal paziente, dovendo distogliere lo sguardo per prendere uno strumento chirurgico succedeva loro di vedere, sul bianco dei camici e delle lenzuola, una macchia luminosa di colore verde-azzurro assai fastidiosa. Venne così introdotto l’uso di comici color verde-azzurro: la macchia verde su fondo verde non dava più fastidio e l’abbagliamento diminuì in modo considerevole, ottenendo un minore stress ottico del chirurgo, a vantaggio del paziente. Questo espediente fu fatto probabilmente “a occhio”, ignorando il fatto che quel verde-azzurro della macchia luminosa non era altro che il complementare del rosso sangue.

. Parlando di calcio, e’ curioso pensare che i portieri, dopo anni passati ad indossare divise scure e anonime per non farsi vedere dagli attaccanti, quasi per mimetizzarsi, negli ultimi anni indossano volentieri una maglia dai colori vivaci e sgargianti, spesso al limite della tollerabilità (basta ricordare Campos, il portiere del Messico nel 1986); questo per colpire l’occhio degli attaccanti e facendoli distrarre.

. Gli eserciti hanno invece percorso la strada opposta, nel corso dei secoli. Se prima portavano colori vivaci per intimorire il nemico, sono poi passati a divise completamente mimetiche, allo scopo di scomparire letteralmente agli occhi degli avversari. C’e’ un motivo ben preciso per cui e’ cambiata la “moda” militare: l’avvento delle armi da fuoco. Se infatti nell’antichità’ le guerre si combattevano corpo a corpo, uno aveva bisogno di dimostrarsi il più agguerrito possibile al nemico che aveva davanti agli occhi; con le armi da fuoco, che hanno messo gli eserciti a distanze considerevoli, portare divise sgargianti significava essere un bersaglio ben visibile: molto meglio mimetizzarsi.

. Tutto il personale che lavora per la sicurezza delle persone, come i vigili del fuoco, gli addetti al primo soccorso e via dicendo, indossano divise vivaci, con i cosiddetti colori fosforescenti; anche i loro mezzi (macchine, camion, ambulanze) sembra che siano colorati con gli evidenziatori, di giallo, arancione o anche di verde: questo perché in caso di necessità devono essere ben visibili e rintracciabili.

. Invece Polizia e Carabinieri vestono divise blu e azzurre, così come e’ il colore delle loro macchine. Perché? Il blu e le sue tonalità danno un senso di tranquillità, di pace, e quindi di fiducia: questo e’ il compito della Polizia e dei Carabinieri, che dunque portano prevalentemente questi colori.

 

 

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